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domenica, maggio 06, 2007

News | L’opera per ragazzi “Il Prisma Musicale”


Posto questo comunicato stampa giuntoci dal Conservatorio, inerente un'opera, interpretata dai nostri ragazzi e creata da Virginio Zoccatelli. Per tutte le informazioni leggete il comunicato sottostante. Anticipo che lo spettacolo si svolgerà la mattina del 9 maggio alle ore 10.30 per le scuole e replica il giorno stesso alle ore 18.00 per il pubblico presso l'Auditorium Zanon.

La seconda relplica sarà il giorno 30 maggio al Teatro Ristori di Cividale.


L’opera per ragazzi “Il Prisma Musicale” conclude gli “Incontri in Conservatorio” del Tomadini

Degno coronamento di una fitta stagione di incontri musicali e musicologici, come di consueto proposto dal Conservatorio “J. Tomadini” di Udine, il progetto “Opera Scuola Media” presenta quest’anno Il Prisma Musicale, Opera per ragazzi in un prologo e cinque scene su soggetto e testi dialogati di Virginio Zoccatelli, compositore e musicologo di chiara fama, titolare della cattedra di Elementi di Composizione per la Didattica Musicale al Tomadini.

L’opera didattica verrà rappresentata in prima assoluta presso il Teatro Auditorium Zanon di Udine il giorno 9 maggio alle ore 10.30 per le scuole udinesi con replica il giorno stesso alle ore 18.00 per il pubblico; il progetto verrà quindi riproposto al Teatro Ristori di Cividale del Friuli il giorno 30 maggio prossimo.

Per la regia di Claudia Grimaz, le scene di Giorgio Bertone e i costumi di Marina Marin, il gustoso libretto, ambientato nei tempi nostri in piazza I Maggio a Udine, davanti al Conservatorio e che vede intersecate, in un clima evocante la fiaba di Biancaneve, le vicende dei musicisti Cherubini e Salieri in una sorta di viaggio immaginario nella Vienna di fine Settecento, sarà arricchito da musiche originali ed elaborate di Luigi Cherubini, Johannes Brahms, Giorgio Mainerio, Antonio Salieri, Rodgers e Hammerstein, Mario Lanaro, Fraca Bertoli Cividino e Virginio Zoccatelli, nutrita scelta di motivi musicali che comprenderà pure alcune note villotte friulane.

Le elaborazioni musicali sono curate dagli studenti della Scuola di Didattica della Musica del Conservatorio: Daniela Bon, Mauro Bregant, Serena Camdolini, Anna Ermacora, Giuliano, Fabbro, Flavio Lucchitta, Sandra Salomone e Chiara Spessot.

Il progetto si avvale della collaborazione della scuola d Arte Scenica del prof. Emanuele Giannino e del coordinamento della prof. Chiara Nassimbeni per il Conservatorio e dei proff. Saulo Baldassino e Paola Cheli per la Scuola Media.

martedì, aprile 17, 2007

Azzolini, cronaca di un grande incontro





"Ai miei tempi non c'erano queste possibilità di incontrare certi professionisti e così poter apprendere tante e tante più informazioni nel proprio percorso di studi" ha detto il professore di fagotto del Tomadini, G. Grassi, quando il M° Sergio Azzolini aveva finito la sua lezione/masterclass, sabato scorso 14 aprile; lezione nella quale, questo grande fagottista di fama internazionale, aveva espresso i suoi concetti base, si era confidato con gli studenti di quello che è stato il suo passato, di come era la situazione ai suoi tempi e di cosa si dovrebbe fare, secondo lui per poter diventare dei grandi musicisti.
Lezione istruttiva, inoltre, anche dal punto di vista tecnico e stilistico grazie anche al fatto che alcuni studenti della classe di fagotto hanno avuto l'occasione di suonare assieme al M° Azzolini, di far sentire la loro musica e di ricevere i necessari consigli per potersi migliorare.

L'incontro al Tomadini è nato grazie ad una coincidenza, Sergio Azzolini era già in Regione per alcune registrazioni, ed approfittando di questo e di un collegamento interno con il Conservatorio, si è riusciti ad invitare il M° per una giornata di lezione-incontro con la nostra classe di fagotto e con chiunque avesse voluto sentirlo.
Azzolini si è presentato senza fagotto, rilassato e sereno "Sono in ferie" aveva risposto alle prime domande "Sto passando delle giornate bellissime in studio di registrazione, uno studio su dei pezzi che avevo registrato ed ora li stiamo riascoltando, riselezionando e quindi, sono come in vacanza, sono dieci giorni che non tocco il fagotto".
Di conseguenza ha provato un po' i fagotti degli studenti suonando prima l'uno, poi l'altro ed all'occorrenza dando qualche giudizio tecnico sul come intonare meglio una nota in uno strumento e cosa revisionare nell'altro, nessuno si sarebbe però accorto che era in pausa da dieci giorni e che non stava suonando il suo strumento personale.
"Io sono in vacanza, non devo suonare io, - ha detto il M° come incipit della lezione - sono venuto qui per ascoltare gli studenti di Udine quindi chi è il primo?" e da lì per tutto il pomeriggio, dalle 14 alle 19, in sala Vivaldi, alcuni dei membri della classe di fagotto hanno avuto l'occasione di suonare e di farsi valutare, talvolta anche piuttosto duramente da Sergio Azzolini che, nonostante le premesse a voce, ha dato anche grandissimo spettacolo delle sue direi sovrannaturali capacità di musicista, e non esagero quando scrivo così.

Innanzitutto la prima cosa che fece fu quella, ancor prima di salutare i partecipanti, di desiderare ardentemente un fagotto da suonare per "Prendere di nuovo confidenza con lo strumento", mentre suonava erano già tutti seduti in Vivaldi, interessati, attenti e con l'aspettativa di sentire un qualcosa di unico, senza alla fine restarne delusi.
Non andrei nello specifico delle singole lezioni, non tutti sono riusciti a presentargli qualcosa dato che la masterclass si è dilungata fino a sera ed alcuni, specie i più giovani, hanno dovuto andarsene anzitempo. Chi aveva pronto un pezzo ha suonato, assieme ad un altro fagotto (un altro studente) che faceva da basso continuo, ed il M° prima ascoltava, poi prendeva un fagotto in mano e si metteva a suonare per far sentire come la cosa andava fatta, poi dava qualche informazione su come studiava lui e sul come si dovrebbe interpretare il brano.
Le interpretazioni erano davvero incredibili, a mio avviso, posto qui un video preso da un breve momento di lezione, non è nulla in confronto a quello che si è sentito, ma per lo meno si riesce ad intendere la fantasiosa stravaganza di questo personaggio e l'incredibile capacità che egli ha dimostrato, al di là della simpatia e del gioco, di essere davvero un grande musicista.



Riassunti in breve posto i concetti base che Azzolini ha insegnato in quella giornata:
  • Studio: "Io quando avevo 17 anni studiavo 9 ore al giorno, non avevo nient'altro che il fagotto e mi piaceva quello, trascuravo un po' il liceo scientifico ma mi piaceva suonare";
  • Esclusiva della scelta: "Io ho scelto di fare solo una cosa nella mia vita, suonare il fagotto, ma farla bene. Al giorno d'oggi con tutto quello che c'è, se si vuole veramente fare i fagottisti ci si deve dedicare esclusivamente allo strumento, non fare nient'altro, almeno nel periodo da studenti, e studiare tanto e con metodo";
  • La linea: "Mozart diceva che la cosa più importante della musica è il Tempo, il Ritmo, ma il Tempo è scorrevolezza, quando si suona bisogna scorrere, seguire la linea, come quando si lancia un boomerang che poi torna in dietro, bisogna lanciare la frase musicale, crescere, e poi tornare da dove si era partiti";
  • Il metronomo: "Bisogna ascoltare il metronomo, studiare con esso in modo che poi questo non sia all'infuori di noi (come quando si batte il piede o si suona scandendo i quarti) ma dentro di noi";
  • L'interpretazione: "Ognuno di noi, quando deve eseguire un brano, deve dargli una propria interpretazione, basata su immagini fantasiose, emozionali, che caratterizzino il brano e ci permettono di eseguirlo con più piacere senza scandalizzarsi nell'eccedere in proposte giocose o baldanzose";
  • Il corpo è lo strumento con lo strumento: "Il nostro corpo deve essere il prolungamento dello strumento e non è stupida l'affermazione 'Per suonare bene un fagotto bisogna davvero andare di corpo', dobbiamo trovare per ogni nota una zona nel nostro corpo dove risuoni e ci aiuti a produrla al meglio. Io parto dall'alto, con le note più gravi sopra i capelli e quelle più acute a livello di fondoschiena";
  • Rilassamento: "Per suonare bisogna essere rilassati, non ballare per ogni accento, non muoversi troppo ma farlo come un onda, che va e viene nella calma più completa".

Auguro davvero a tutti di poter venire a conoscenza di "Grandi" nella disciplina che vi interessa, incontri così danno davvero tanto, sul momento demoralizzano ma il giorno dopo, al risveglio, si ha una carica davvero insormontabile ed una voglia incredibile di fare e di studiare, applicando i nuovi concetti acquisiti.

Le foto ritraggono alcuni momenti dell'incontro.

domenica, aprile 15, 2007

News | Dal segno al suono: la scrittura musicale come veicolo di interpretazione

Vi posto un comunicato stampa appena segnalatoci su di una conferenza musicologica che si terrà Martedì 17 aprile alle 18 in sala Vivaldi presso il Tomadini di Udine.

Dal segno al suono: la scrittura musicale come veicolo di interpretazione
Conferenza musicologica del prof. Luigi Lera
Martedì 17 aprile, con inizio come di consueto alle ore 18.00 presso la Sala Vivaldi, il Conservatorio “J. Tomadini” di Udine ospiterà, per la sezione “Incontri di Musicologia” del cartellone “Incontri in Conservatorio”, il prof. Luigi Lera, da quest’anno titolare di cattedra di Storia ed Estetica Musicale presso l’istituzione udinese.

Luigi Lera, diplomato in Pianoforte e in Musica Corale e Direzione di Coro e laureato in Lettere presso l’Università di Venezia, è musicologo ben noto a livello internazionale per i suoi studi sulla musica antica, il canto gregoriano, la semiografia musicale, l’acustica musicale, l’armonia e il contrappunto; ha al suo attivo decine di pubblicazioni, ha insegnato Storia della Musica per dodici anni al Conservatorio di Monopoli e Elementi di Armonia e Contrappunto presso l’Università della Calabria

La sua conferenza verterà sulla Semiografia musicale, una materia nuova, attualmente prevista nell’ambito della Riforma per i corsi del Biennio e del Triennio e che può e deve coinvolgere direttamente le scelte interpretative di ogni moderno esecutore.

martedì, aprile 10, 2007

Sergio Azzolini, ospite al Tomadini di Udine, Sabato 14/04


Forse sarà un nome oscuro ai più, ma non di certo nell'universo dei fagottisti dove questo Maestro è notissimo in campo nazionale ed internazionale per il suo incredibile talento.

Grande tecnica, grande suono, enorme personalità, un personaggio illustre nel campo musicale che, Sabato 14 aprile 2007, sarà ospite al Conservatorio "J.Tomadini" di Udine per un incontro/masterclass con la classe di fagotto dell'Istituto udinese e per dare, forse, prova delle sue capacità con alcune esecuzioni a sorpresa.

Vi posto qui sotto la sua biografia e vi invito a presenziare in Conservatorio il giorno 14 perchè, personalità di questi livelli, sono rare da incontrare di persona.

Sergio Azzolini, nato nel 1967 a Bolzano, ha studiato al Conservatorio “Claudio Monteverdi” della sua città sotto la guida di Romano Santi e successivamente, fino al 1989, con Klaus Thunemann all’università musicale di Hannover.
Ha suonato per diversi anni nell’orchestra della Comunità Europea ed ha vinto numerosi concorsi, tra i quali Praga, il “C.M. von Weber” e l’ARD di Monaco. Allo stesso concorso dell’ARD è stato premiato anche col Quintetto Ma’alot, formazione cameristica nella quale ha suonato per dieci anni. Parallelamente ha lavorato anche col Trio Maurice Bourgue.

Attualmente, accanto all’attività solistica, si dedica intensamente all’ensemble “Il Proteo” del quale è fondatore.
Sergio Azzolini ha dimostrato da diversi anni un particolare interesse per la musica antica eseguita con strumenti d’epoca. In veste di solista con lo strumento barocco collabora regolarmente con i Sonatori de la Gioiosa Marca e La Stravaganza Köln.
Come continuista suona regolarmente nell’Ensemble Baroque de Limoges diretto da Christophe Coin.
Nel 2002 è anche divenuto direttore artistico della Kammerphilharmonie Potsdam (Germania). Dopo una lunga attività pedagogica all’università musicale di Stoccarda è divenuto, nel 1998, insegnante di fagotto e musica da camera all’università musicale di Basilea.


lunedì, dicembre 11, 2006

Un incontro per la storia...



Non scherzo quando parlo di storia, e nemmeno quando parlo di nuova era.
Forse alcuni di voi attribuiranno alla mia visione un'eccessiva fiducia ma, quando si gioca a carte scoperte, come si fa a non leggere tutte le mosse, la riuscita di una partita quindi è pilotata solo, in questo caso, dalla fortuna, nel nostro caso dalla buona volontà.
Un enigmatico inizio per spiegare semplicemente che sabato 9 dicembre 2006, nel conservatorio "Dall'Abaco" di Verona, aula 16, si sono riunite alcune delle Consulte degli studenti del Nord Italia per discutere su di una linea comune di organizzazione, per scambiarsi informazioni ed idee e confrontarsi sugli obiettivi raggiunti nelle proprie zone d'azione.
Inizialmente il fine per tale incontro era quello, esclusvamente politico, grazie all'iniziativa di Paolo Gasparin, di presentarsi come candidato al CNAM (Il Consiglio Nazionale per l'Alta Formazione Artistica e Musicale, organo elettivo di rappresentanza delle istituzioni del sistema dell'Alta Formazione Artistica e Musicale) nelle prossime elezioni che averranno tra l'11 e il 14 dicembre 2006. Quindi come proposito poteva parere pilotato, in esclusiva del discorso di promesse politiche, di volontà di farsi vedere, magari offrendo un piccolo rinfresco ecc.
Devo dire che inizialmente, quello di cui si sospettava, si è realizzato, il pretesto ha portato a riunirsi, in quell'aula, molte Consulte del Nord Italia (Milano, Verona, Vicenza, Castelfranco Veneto, Udine, Trieste, Novara, Torino, Padova, ecc.) con la curiosità di vedere chi altro c'era a svolgere le proprie mansioni in altre città, e che altri problemi c'erano o quanto il mondi si sarebbe rivelato piccolo.
Il Consultaro Gasparin ha fatto il suo discorso, ha spiegato perchè si è candidato, quello che vorrà provare a portare a termine al CNAM, e, però, anche quello che si è prefissato di fare con le varie Consulte degli studenti.
La cosa davvero meravigliosa è che anche se tutte le persone presenti in quel luogo, quel pomeriggio, erano tutti completi estranei, hanno cominciato a parlare a discutere, come se si conoscessero da sempre, con quella tranquillità che si instaura in un discorso tra fiduciari e portatori delle stesse mete. La situazione instauratasi, in breve tempo, ha portato i protagonisti a disporre le sedie in cerchio, a turno esporre i problemi ed i traguardi raggiunti con il merito di un critico, democratico e costruttivo scambio di idee che sono assolutamente certo, comporterà in breve tempo, a grandi ed importanti cambiamenti in ogni conservatorio.
Un ringraziamento speciale quindi a Paolo Gasparin per aver promosso questo scambio, ed un invito, a tutti gli altri consultari, di continuare in tale ottica di pensiero con l'istituzione, magari, in un futuro, di un'associazione tra Consulte di reciproco appoggio ed aiuto.
I dadi sono tratti, adesso sta solo a questi intrepidi fanciulli portare a termine i buoni propositi.
Per maggiori informazioni vi rimandiamo al link del blog della Consulta delle Consulte ove troverete anche un dettagliato resconto della giornata in questione http://consultari.wordpress.com/
Le foto sono state scattate quel giorno: alcune foto di gruppo ed il nostro presidente che stringe la mano a Federico Bordin, uno dei consultari di Padova.
That's one small step for [a] man, one giant leap for mankind.
Neil Armstrong