martedì, marzo 20, 2007

20/03 Sandro Caldini | Sequanza VII di Berio per Oboe




Le lezioni concerto sono sempre meravigliose secondo me. Danno tanto in tutti i sensi.
Tutte le informazioni che si possono apprendere da momenti del genere toccano molti aspetti del sapere, dal rapporto con l'esecutore, alla cultura legata alla lezione, al rapporto tra lezione ed esecuzione ed all'esecuzione in sè che chiarifica ogni cosa o fornisce ulteriori spunti di riflessione.

Scrivo questo perchè sono sempre rimasto soddisfatto delle lezioni-concerto che ho avuto onore di seguire. Mi hanno lasciato molte cose che non sapevo e mi hanno anche aperto molto gli occhi sul rapporto teoria-pratica che spesso rappresenta un po' la chiave di tanti misteri.

La lezione-concerto di cui vi parlo nello specifico, ha avuto come oratore il prof. Sandro Caldini, docente di Oboe del nostro Conservatorio, che ha presentato una lezione a tema "Alle radici della Sequenza VII per oboe di Luciano Berio" ed in seguito ha eseguito appunto la Sequenza VII per oboe (addirittura la prima volta che questa composizione viene eseguita in Italia), ed una composizione intitolata (ed alla prima esecuzione assoluta) "Sound o Ledra (In Omaggio a Berio)" per corno inglese, del compositore Virginio Zoccatelli, docente del nostro Conservatorio.

Non c'era moltissima gente purtroppo (malissimo cari studentelli malissimo era assolutamente da vedere e onorare così anche il professore !!) ma il pubblico presente era interessato all'argomento e specializzato, oboisti, compositori ed alcuni professori.
La lezione è incominciata spiegando perchè Berio ha scritto la sequenza, cos'è la sequenza, le situazioni che hanno portato il compositore a scriverla e poi modificarla e le tecniche e modalità esecutive.
Poi, dopo la teoria c'è stata l'esecuzione, che personalmente mi ha lasciato a bocca aperta.
Davvero tanto di cappello al professor Caldini, che per dieci mesi interi ha studiato la sequenza presentandocela in modo magistrale anche se, devo dire, con troppa umiltà. E' stato davvero bravo, secondo me, poteva "tirarsela" tanto di più e ne avrebbe avute tutte le ragioni.

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