martedì, luglio 24, 2007

Mercoledì estoni in trasferta: Bliuzo Naktys 2007

Benvenuti nei miei Mercoledi' Estoni. (visto che comunque quando qui era gia' Primavera, lì era ancora tutto ammantato di Inverno, non vedo perche' un Giovedi' o un Lunedi' non possano essere un Mercoledi').

Questa mattina l'alieno si e' svegliato nel suo letto avvolto dal tepore dell'estate italiana e si e' accorto che stava pensando in inglese, e che il suono del telefono aveva appena interrotto un sogno anch'esso in lingua straniera. Non si voleva alzare, ci teneva a lasciare le sue chiappe stanche ancora un momento a respirare attraverso il lattice del materasso. Sapeva inoltre che se avesse raggiunto il ricevitore, per quanti squilli esso avesse gridato, sarebbe stato comunque troppo lontano per afferrarlo e si sarebbe trovato imprecante davanti alla cornetta silenziosa. Cosi' fu.

Dopo tanto riscrivo, non per pigrizia ma perche' mi sono lanciato in un bel viaggetto in Lituania. Doveva durare tre giorni ma... impigliati in vortici di eventi susseguitisi senza tregua, siamo tornati a Tallinn dopo quindici.
Destinazione prima: il festival del Blues piu' importante del paese. "Bliuso Naktis" .
Avevo la possibilita' di vederlo gratis grazie a Leonas, presidente di "Deineta" una delle associazioni di scambi interculturali di spicco in Lituania. Leonas è un personaggio speciale: è l'uomo che non invecchia mai e la cui curiosità e generosità restano sempre quelle di un ragazzino ottimista. Ogni anno, tra le mille attività che realizza, c'e' quella a Varniai, un campo di lavoro internazionale che vede giovani motivati che si impegnano alla fine delle musiche a raccogliere mozziconi di sigarette, lattine di birra e altre amenita' (da me abbandonate durante la mia permanenza nel camping) per rendere ancora guardabili quei luoghi dai panorami emozionanti.
Devo dire che mi sono preso la parte migliore della cosa: ospite speciale, bella compagnia internazionale (francesi, algerini, tedeschi, vietnamiti, russi, turchi, greci, italiani, lituani) bella musica e fuga prima dell'inizio delle pulizie grazie a Leonas che mi aveva chiesto di fare da "Group-leader" nei primi giorni di un progetto con teenagers in un monastero dall'altra parte del paese... un'altra storia.

Avevo paura di passare un fine settimana di country e city blues senza respiro, avevo paura di vedere lituani scimmiottanti le lacrimose pentatoniche afroamericane. Paure vane.
Buon "mainstreem" e belle contaminazioni con i bluesmen del nuovo continente come Big James Montgomery (grande "howler" e generoso trombonista che ha suonato per anni nella Albert King's Blues Band), Billy "Harp" Hamilton (USA, Canada, Poland), Howard and the White Boys, Mike Westhues. Ma le bands europee non sono state da meno. Voglio cominciare citando i lituani "Arina ir Veto Bank" che si sono distinti molto bene grazie alla la voce carismatica, precisa e "groovie" della cantante, poi artisti israeliani, lettoni, estoni, polacchi che del blues facevano una pista di ricerca in cui si può mescolare il rock, il funk e delle volte l'elettronica, per niente fuori contesto. Non mi soffermo troppo sui dettagli altrimenti comincierei ad inventare. Pioveva sempre e il vostro inviato si è lasciato coinvolgere dalla buona compagnia coperto dall'alibi impigrente che "la musica si sente in tutta la tendopoli" grazie agli altoparlanti. Vanno ricordate però le interminabili jam session di grande livello e spontaneità alla fine di ogni serata (cliccate qui).
Io e il mio compare di viaggio Luca (un altro compatriota disperso in Estonia che studia Fashion Design al Politecnico di Milano) siamo riusciti ad addentrarci in una compagnia di giovani lituani che ci ha reso il tutto ancora piu' speciale. Ci hanno accolti con grande amicizia rendendo indimenticabili le nostre notti lituane che ci hanno visti ancora alle otto di mattina a cantare e mangiare salsicce davanti al fuoco.

Una tristezza... la pioggia appunto. Nonostante le tepide giornate che abbiamo nel "belpaese", oltre la cortina alpina l'europa lamenta una delle estati piu' fredde e piovose degli ultimi anni.
L'Europa lamenta mentre la "La Lince Che" descrive la situazione con parole oscene chiedendosi e chiedendo a Iddio il perche' di cotanta malasorte; ma è stato bello così: nelle situazioni difficili si scoprono i lati imprevisti delle persone. Così una mano calda che ti avvolge i fianchi o l'ospitalità in una tenda umida prendono un significato diverso, più intimo e vero.
In foto ci sono tre malati che (da sx Simas, Ruta e La Lince Che) sprezzanti dei voyer imbirrati, della natura piovosa e dei diecialmassimoquindicigradicentigradi si lanciano soli e ignoranti nel lago Lukstas alla ricerca della felicità.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Labas Mariano, Is your pink monster still following you?

La_Lince_che ha detto...

Hey! Labas.. I can't see your profile for misterious reasons and I don't remember which pink monster you're talking about... anyway I think is still following me, but help me in understand who are you! :D