Oggi e´ Mercoledi' (un Mercoledi' di Leggenda)
Gia', proprio cosi'. Benvenuti nei miei Mercoledi' Estoni! (visto che comunque quando da voi sara' gia' Primavera, qui sara' ancora tutto ammantato di Inverno non vedo perche' un Giovedi' o un Lunedi' non possano essere un Mercoledi')
Premessa: mi scuso per i caratteri non sempre idonei ma le tastiere qui non hanno le nostre stesse funzioni.
Sono stato a visitare le vie sotterranee di Tallinn costruite dai soldati Danesi del 1600; domenica, il primo giorno di apertura al mondo moderno. C'era da mettere il proprio nominativo su di un cartellone appeso alla parete di un gazebo (caldo, con baretto gratuito, panche da sagra e... il pavimento di neve), poi aspettare il proprio turno. Gia' vi dico che la visita alle catacombe e' stata interessante, un po' claustrofobica ma ne valeva la pena, soprattutto per la spiegazione della guida in lingua estone. Sensazione... piacevole, ma... niente, proprio niente, ne una parola, ne un fonema, neancheunaparolahocapito. Mettermi un phon acceso in parte all'orecchio sinistro avrebbe avuto lo stesso effetto.
Tornando indietro di qualche ora, a quando aspettavamo di scendere nelle viscere della capitale, Lana e Ira, due ragazze russe che vivono qui da sempre, mi hanno mostrato le zone circostanti, dove si trova il Palazzo del Parlamento, che e' appollaiato su di una collina nel centro citta' assieme a qualche bastione, reso famoso qualche anno fa da una pellicola russa de "I Tre Moschettieri".
Ad ascoltare cio' che avevano da raccontarmi mi sono ritrovato nel mondo della Leggenda, che ancora oggi etereo vela anticamente il borgo.
Ogni castello ha i propri fantasmi ma non su questo mi soffermo perche' una storia ancor piu' bella se si annusa sapientemente si tasta nell'aria (sempre molto pungente).
C'e' una statua di donna in cima a questo colle chiamato Toompea; una donna bella e sofferente, piegata e piangente. E' Linda: l'innamorata di Kalev, piange perche' sotto di lei giace, nella tomba da lei stessa cosruita pietra dopo pietra, il suo amato. Il gigante che dorme per sempre nell'immenso ventre della citta'.
Un po' distante da li', dove oggi l'aeroporto si specchia, c'e' un lago: Ulemiste. Sono le lacrime ancora innamorate di una moglie diventata vedova.
( se volete scoprire di piu' su questo mondo mitico:
http://www.bifrost.it/FINNI/3.Kalevipoeg/01-ArrivoKalev.html).
Eppure quest'aria che sa di mare, questo temperamento Estone che sa cosi' di freddo all'inizio, certo diversamente ma mi ricorda Lisbona e il suo "Fado" che canta dalle voci delle innamorate che aspettano i loro marinai lontani.
Che sia la neve a cantare in questi luoghi?
Chissa' come si dice "Saudade" in questa parte del mondo.
Se volete leggere un'altra puntata di questo mondo, c'e' un altro esploratore da queste parti (http://io.pensa.it/node/1571)
la foto(http://m.flickr.com/photo.gne?id=110307496)
2 commenti:
porcellone, nelle catacombe con le russe anche, tsk, brava la nostra Linche che..(con un colpo di coda aggrappa la sua vena poetica di concedersi un piblist)
ecco hai rovinato tutto, insensibile maschilista! dopo tutta la magia che aveva creato Lince Che!
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