venerdì, dicembre 08, 2006

Triology e il sorriso


Mercoledì sera, presso il Teatro Eden di Treviso (un teatro molto carino e piacevole come acustica), c'era uno spettacolo dei Triology, un terzetto composto da due violini ed un violoncello.
La musica che quella sera si diffuse per la sala era un'qualcosa d'indefinibile, ma incredibilmente piacevole. Diciamo che era come un castello, le cui fondamenta erano radicate sul classico ma le quali pietre prendevano i generi più disparati facendoti intendere che la musica, in effetti, non presenta nessuna differenziaziona, è solo musica e la si può bere tutta in un solo sorso.
Eccezzionali artisti che a mio avviso potevano far capire molte cose dal modo in cui suonavano oltre che da cosa e come lo facevano. Così sono passati da brani che richiedevano un'incredibile coordinazione d'insieme, ad un brano raggae, ad un brano di musica indiana, a note con sfumature irlandesi, ad un po' di jazz (ma senza carica improvvisatoria) e, naturalmente, alla musica classica e classica moderna.
Mettendo un pizzico di humor in ogni performance sia verbale che mimica, coinvolgevano il pubblico, rendendo l'atmosfera distesa, rilassata, pur ascoltando artisti di incredibile destrezza.
Ma quello che mi ha colpito maggiormente è il mood dei musicisti, mentre suonavano; li vedete nella foto, la ragazza non ha mai smesso di ridere e gli altri due non smettevano mai di gongolare, fare "faccioni", durante l'esecuzione e negl'intermezzi, estirpando ai loro strumenti tutti i suoni possibili (non avevo mai sentito un violoncello simulare una porta che scricchiola, o un violino suonato come un mandolino).
Il repertorio dei tre era tutto di loro composizione o rielaborazione sfociando anche in parodie di grandi pezzi (come la Radensky March suonata ad un ritmo lentissimissimo) o in sketch come il pezzo Raggae (incredibile con quegli strumenti ma ci "stava tantissimo"), come un pezzo che rievocava note horror e misteriose o come i tre strumenti suonati percuotendo le corde con delle bacchette cinesi. ^^
Al di là dello, a mio avviso, splendido spettacolo, quello che mi ha lasciato dentro, è l'incredibile tranquillità con cui è stato fatto tutto, erano davvero pezzi che richiedevano uno grande studio (hanno suonato per 2h quasi tutto a memoria), una eccezionale conoscenza e tecnica con lo strumento, e molte ore d'esercitazioni d'insieme; ma nessuno era "preso male" suonando, anzi sembrava un gioco per loro tanto che anche al pubblico sarebbe parsa una passeggiata riuscire a suonare così.
I tre musicisti sono, partendo da sinistra: Aleksey Igudesman, Tristan Schulze, Daisy Jopling. Se vi interessano approfondimenti vi lascio il link al loro sito http://www.triology.cc/en/index.html e qualora vi capiti sotto mano l'informativa di un loro concerto andateli assolutamente a sentire.

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